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Un raggio di luce per le tue gambe – Eliminazione capillari

Scritto da  Dott. Alvaro Pacifici

 

I capillari dilatati sono i disturbi più frequenti delle gambe femminili, colpiscono circa il 50% delle donne ed il 10% degli uomini.

Tuttavia non devono essere considerati un semplice inestetismo ed essere quindi sottovalutati. Possono infatti essere il segno di un’alterazione della circolazione sanguigna degli arti inferiori quale un’insufficienza venosa in stadio iniziale e quindi una malattia da curare.La familiarità è presente in tre casi su quattro e circa un terzo delle pazienti ne hanno la comparsa per la prima volta durante la gravidanza.

 

 

Cosa sono i capillari?

I cosiddetti “capillari”, o teleangectasie ,come più correttamente si dovrebbero chiamare, sono dilatazioni di alcune piccole vene visibili a livello della cute delle  gambe che formano un reticolo di varia forma ed estensione.Il diametro di queste piccolissime vene è di solito un calibro compreso tra 0,1 e 1 mm, ma talvolta può essere superiore.Spesso si associano a varici più grandi o a una sintomatologia caratterizzata da senso di peso e irrequietezza delle gambe, la cosiddetta “Sindrome delle gambe senza riposo”.

Quali possono essere le cause?

Il microcircolo capillare presente sulla cute delle gambe è connesso all’insieme delle vene e delle arterie che scorrono all’interno.Speciali valvole poste lungo le vene obbligano il sangue a scorrere dal basso verso il cuore, in direzione contraria rispetto alla forza di gravità, impedendone la ricaduta verso il basso.Se questo meccanismo non funziona come dovrebbe, il sangue tende a ristagnare negli arti inferiori. La prima conseguenza è l’ingrossamento dei capillari, che diventano visibili formando una ragnatela di venuzze visibili sulla pelle: le teleangectasie.

Nella maggior parte dei casi alla base della debolezza della parete dei capillari e dell’insufficienza venosa c’è una predisposizione genetica. Ma squilibri ormonali, gravidanza, sedentarietà, sovrappeso, stipsi, caldo ed esposizione al sole possono aggravare la situazione.In particolare, il calore e le radiazioni infrarosse dilatano i vasi, favorendo lo sfiancamento delle pareti, mentre i raggi ultravioletti danneggiano i capillari agendo su collagene ed elastina.

L’assunzione della pillola anticoncezionale, menopausa e gravidanza sono condizioni che possono favorire, se non addirittura determinare, la comparsa di teleangectasie dovuta a squilibri ormonali.Le donne, infatti, risultano più colpite degli uomini e ciò è dovuto all’importanza dell’influenza ormonale nello sviluppo dei capillari delle gambe: la gravidanza è forse la condizione fisiologica più frequente in cui si formano i capillari.In questi casi i capillari generalmente si localizzano sulla superficie delle cosce.Il ristagno del sangue ha importanti conseguenze anche a livello delle cellule circostanti, che non ricevono l’ossigeno necessario alla loro sopravvivenza.Ciò causa, inoltre, la fuoriuscita di proteine dal microcircolo, con conseguente richiamo di fluidi, dando luogo alla tanto temuta ritenzione idrica, gonfiore e pesantezza alle gambe.Da ciò si deduce l’importanza di un’azione preventiva che protegga il sistema circolatorio venoso, impedendo che avvenga il danneggiamento che produrrà in seguito la comparsa delle teleangectasie.

Quali sono i rimedi?

Alla base di una terapia dei capillari delle gambe vi è la chiusura dei sistemi di afflusso del sangue.Il trattamento dovrebbe essere indirizzato innanzitutto alle venule che alimentano i capillari.

Una chiusura con iniezioni sclerosanti del capillare centrale di alimentazione spesso fa sparire i piccoli vasi serpiginosi senza che vengano direttamente trattati.La scleroterapia è una tecnica di iniezione di una specifica soluzione in questi vasi (piccoli capillari o più voluminose vene varicose), usando un piccolo ago sottile, ancora più esile di quelli comunemente impiegati per la somministrazione dell’insulina.A seconda del calibro del vaso da trattare si usano sostanze diverse e concentrazioni diverse della stessa sostanza al fine di ottenere un risultato ottimale dal punto di vista terapeutico, estetico e funzionale.

Le tradizionali sostanze scleroterapiche che oggi vengono trasformate in schiuma, hanno alcuni vantaggi rispetto all’utilizzo delle soluzioni liquide: innanzitutto di poter trattare zone più ampie nell’ambito della stessa seduta, maggior tempo di azione del prodotto scleroterapico sulla parete del vaso, possibilità di trattare più efficacemente vene varicose di maggior calibro (SCLEROTERAPIA MAGGIORE).

Per una particolare area di teleangectasie possono essere necessarie varie iniezioni. La procedura è praticamente indolore. Ogni zona da trattare può richiedere più sedute.

La durata totale del trattamento non è quindi facilmente prevedibile e dipende dal numero delle zone da trattare, dalla loro estensione e dalla risposta individuale che può essere molto variabile.I risultati finali si possono avere nel giro di 2-3 settimane per i capillari più piccoli, ma in alcuni casi per la completa risoluzione possono essere necessari anche mesi.La scleroterapia è eseguita in stretto regime ambulatoriale e non necessità di alcun tipo di anestesia. Nell’immediato vengono applicati dei piccoli cerottini ed una calza a compressione graduata che la paziente dovrà portare nelle settimane successive al trattamento.

Non si richiede riposo post-trattamento, ma anzi il paziente deve camminare per almeno 20 minuti.

 

TECNOLOGIE INNOVATIVE

Tra le varie innovazioni tecnologiche delle quali possiamo avvalerci per ottenere i migliori risultati nel trattamento delle teleangectasie vi sono i laser vascolari selettivi: Nd-YAG, KTP e DYE LASER.Le lunghezze d’onda di questi laser vengono assorbite in maniera specifica dall’ossiemoglobina e dalla meta-emoglobina.

Il laser Nd-YAG (1064 nm) ad impulso lungo è quello che ha dato i migliori risultati nel trattamento dei capillari delle gambe, compresi quelli di grosse dimensioni. Si tratta di un laser vascolare dotato di un’alta penetrazione attraverso la cute.L’energia luminosa catturata dal sangue contenuto nel capillare, che funge quindi da esca ottica, viene trasformata in energia termica. Si determina quindi una immediata coagulazione del sangue all’interno del vaso che porterà ad una chiusura del capillare senza che la cute venga assolutamente danneggiata.

La sensazione che si avverte durante il trattamento è paragonabile a quella di un piccolo colpo di elastico tirato sulla pelle.I capillari trattati per circa 2 settimane appariranno come dei cordoncini scuri per poi scomparire.Il numero delle sedute varia da caso a caso.

 

 

Dott. Alvaro Pacifici
Specialista in Chirurgia Plastica
Dir. Sanitario della Clinica Laser di Perugia
Pres. dell’associazione scientifica AMIHI-Tech

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